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Volpi nel pollaio

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E PADRE MANELLI SI TOLSE IL “SASSOLINO” DALLA SCARPA…

Il padre fondatore Stefano Manelli

Il padre fondatore Stefano Manelli

Allora vi butto tutto qui in un unico calderone un po’ di robe, frammiste a supposte e qualche piccola allusione. È l’una di notte e devo andare a letto… ergo, non badate a eventuali errori di battitura: è il sonno.

Incontro per caso un intimo di padre Manelli. Naturalmente chiedo delle ultime traversie dell’illustre affine. E fra le altre cose mi dice:

«Guarda, ho da poco finito di leggere il libro  “E satana si fece trino” e l’unico commento a questa vicenda che mi viene è: ma di cosa stiamo parlando?! Una Chiesa spesso allo sfascio  (vedi i casi di Austria, Svizzera, Belgio, Olanda, Germania…), desertificata nella sua parte più preziosa, ossia le vocazioni, conventi che diventano alberghi per tirare a campare, e si mostra il polso duro contro questa congregazione? Un mesetto fa durante la messa per i 59° di sacerdozio, padre Stefano alla predica si è tolto un “sassolino”; ha detto: “Oggi non ci sono vacazioni, i conventi chiudono, le chiese si sconsacrano e diventano locali alla moda, i praticanti sono meno del 4% in Europa; dicono che la colpa è della società, del laicismo imperante, dei mass media. FALSITÀ!! Noi siamo pieni di vocazioni, compriamo i conventi e li riempiamo, apriamo seminari per formare nuovi sacerdoti eppure viviamo nella stessa società, sotto gli stessi attacchi laicisti, e perché? Perché noi abbiamo messo al primo posto la preghiera, preghiera ed Eucarestia questo è quello che offriamo e i giovani rispondono”».

CRISTOTECHE

1003186_10200764951978994_1244002035_nÈ notizia di questi giorni che in Sicilia sono partite le prime “cristoteche” (vedi QUI) locali con “preti dj” di stampo protestante, immagini di Gesù sui megaschermi, nella speranza che scimmiottando il mondo si racimoli qualche sfigato… per cui ribadisco: di cosa stiamo parlando?!

Le “cristoteche”, dunque. Già qualcosa di simile avevamo visto alla GMG di Rio con i vescovi che durante la messa “ballavano” al ritmo della musica techno: a quando una bella lambada liturgica? Fa sorridere: dicono che sia per reagire all’emorragia di fedeli della Chiesa Brasiliana. Infatti prima perdeva un milione di fedeli all’anno, dopo questi esperimenti ne perde due milioni, ma tutti sono gasati e “ottimisti”, Dio solo sa perché. Forse perché non si rendono conto che l’emorragia non dipende solo dal “come” si fa qualcosa, ma soprattutto dal “cosa” insegna quel clero; e se un “come” c’è, è come  viene formato nei seminari, come  i vescovi fanno i pastori; e “quale” esempio danno, dal momento che la maggioranza del clero di molte diocesi brasiliane vive con concubine e figli nelle stesse canoniche. Ma tant’è!

Che posso aggiungere di altro senza essere cattivissimo nel mio realismo? Che dico a proposito di queste “cristoteche” e vescovi danzanti e “preti dj”?

Potrei uscirmene con le parole di Ratzinger, “la messa diventata una danza intorno al vitello d’oro, che siamo noi stessi”.

Potrei citare un amico, Renzo, medico attivo per la “difesa della vita”, il quale si chiedeva, commentando il mio primo articolo (uno dei primi) sulla persecuzione dei Francescani dell’Immacolata:

«Ho letto il pezzo di Antonio Margheriti Mastino sul commissariamento dei Francescani dell’Immacolata ed al termine, come un flash, mi è venuto in mente il versetto di San Luca: “Se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”. Hanno un terzo del clero austriaco e tedesco che contesta in teoria e in pratica il celibato ecclesiastico, sono infiltrati da sodomiti nei seminari e nelle parrocchie, eresie a go-go, celebrazioni liturgiche misto-salsa-merenghe-cha-cha-cha, specie eucaristiche ricavate da ogni sorta di materiale, consacrazioni comunitarie che paiono un libiamo ne’ lieti calici, hanno ordini religiosi dove il primo bene di consumo sono i pannoloni, e chi è che non va bene? Chi è che va colpito? Chi è che va rieducato nel circo Barnum a cui hanno ridotto la Sposa di Cristo? Paradossalmente il persecutore afferma il vero nella condanna: “re dei giudei” scrisse Pilato. E scrisse il vero, aveva crocifisso il Re dei re. Oggi dice il persecutore che la colpa dei Francescani è non sentire con la Chiesa. Sì, questi Francescani sono colpevoli di non sentire con una chiesa che non sente con il Figlio di Dio, con quella chiesa che, come disse Paolo VI potrà essere anche maggioritaria, ma non sarà mai la vera Chiesa. Sono colpevoli di essere il piccolo gregge».

«A MADONNA JE FATE NA PIPPA»

Madonna

Madonna

O potrei citare me stesso, cioè quello che scrissi sul mio facebook all’epoca della GMG coi vescovi danzanti, in un romanesco che mi perdonerete (e se non mi perdonate non me ne frega niente e cercatevi un altro sito ché qua comando io non voi!):

«Ma come fai a no ride co sti babbioni.

«Veramente rigà, vo dico da reduce dei migliori concerti megagalattici, a cominciare da quelli de Madonna dove da “gggiovane” vado sempre e sempre ci sono stato in giro per l’Italia e l’Europa. E in quanto concertaro, gggiovane, madonnaro dico: A MADONNA JE FATE NA PIPPA!

«Ma voi immaginate un giovane, vero non immaginario, laico, digiuno di cose religiose e semmai con qualche nozione di buddismo da supermercato; un ragazzo de monno, de movida notturna, concertaro, bibitaro, pippatore, con nelle vene più alcol che sangue, nei polmoni più fumo che ossigeno, nel cervello più acidi che neuroni… mezzo collassato sul divano, che mentre fa zapping in tv all’improvviso gli appare sta robba sotto l’occhi, st’immagine… i vescovoni che ballano a messa al ritmo di dozzinale musica techno. Ma io li conosco questi qui, sti piskelli, ce so stato in mezzo, da lì vengo, so ragazzo de monno no de sacrestia: se non pensano che è l’effetto allucinogeno di qualche pakistano e si convincono che tutto questo è vero, vedendo questo giovanilismo da vecchi babbioni, questo infantilismo da “gggiovani” di 40 anni pe gamba che tali se credono perché giocano coi palloncini colorati e con le pianole per regazzini dell’asilo, che fanno giro giro tondo come minorati mentali, e con un cantante da parrocchietta che roccheggia al microfono come se fosse Elvis… ma quelli se abbattono sul pavimento in preda a convulsioni da risata isterica… e se rotolano reggendose la panza e dopo se vomitano acido addosso e ce se strozzeno, ce morono. Dar ride.

«Chissà perché certo clericalismo vescovile crede che per attirare i gggiovani si devono usare gli stessi metodi che si usano per attrarre le scimmie allo zoo, i minorati mentali al manicomio, i bambini dell’asilo col leccalecca. Non riescono a immaginare, nei loro entusiasmi seminariali post-68tini, dei ggiovani diversi da un sordiano “Mario Pio”: grandi, grossi e giuggioloni. E magari pure un po’ minchioni.

«Sono anacronistici, fuori dal mondo, dalla realtà e soprattutto dalla gioventù.

«Quanto a voi: annate ai concerti de Madonna, tanto pure quella fa cose “religiose” con croci di svarosky, chiese gotiche in cartapesta, musiche talora gregoriane, e il tutto con maggiore eleganza, solennità e persino senso del sacro.

«I giovani sono persone serie! Anche quando sono maledetti, sono persone serie! Se volete conquistare i giovani usate la carne e il sangue di Cristo. Se poi l’avete reso anoressico, disincarnato e anemico, allora usate la Bellezza e la Qualità. Ciò che è “altro”, ciò che è “oltre”. Non scimmiottare pateticamente ciò che i gggiovani già hanno e a un livello infinitamente superiore e meno squallido. Perché se trattano bene, e bene li dovete trattare voi, non da cretini.

«La bellezza, ciò che è “oltre” ed è “altro” conquisterà i piskelli.

«Le spiagge e le piazze ci vuole tanto poco per riempirle. E pochissimo per svuotarle. Senza che resti nulla. Ma la bellezza no, la bellezza “ferisce”, e ti resta incuneata dentro, spesso ti cambia. Non ti fa ridere. Ma piangere. Di gioia: per aver contemplato lo spettacolo di ciò che è “Oltre”, e “Altro”. Rottura. Frattura. Trauma».

LA SOLITA INTIMIDAZIONE VOLPINA. “FALSIFICANDO” IL PAPA

Padre Volpi: pare "Bombolo"...

Padre Volpi: pare “Bombolo”…

Giacché mi trovo, domando all’intimo di padre Manelli, del quale vi dicevo sopra,  del papa, se sa o non sa del regolamento di conti messo in atto dallo stravagante e rancoroso cappuccino, il Volpi.  Mi risponde:

«Onestamente non so quanto il Papa realmente sappia, ma mi domando quanto sappia del resto e cosa intende fare per fermare la deriva.» E aggiunge una cosa: «Ho appena saputo che un contatto “nostro” col Papa c’è stato, di più non posso dire ma speriamo bene. Il che mi fa pensare che quanto scritto nell’articolo non sia del tutto vero».

Quale articolo? Quello che il gatto e la volpe hanno fatto pubblicare sul sito Il Sismografo (vedi QUI), che così recita:

«Nella stessa data Volpi ha potuto incontrare il Pontefice che lo ha incoraggiato dicendogli anche “sono con te”. Nel congedarlo, Papa Bergoglio si è rivolto anche ai due francescani dell’Immacolata padre Gabriele e fra Corrado [i congiurati interni], che avevano accompagnato il commissario apostolico,  dicendo loro: “Obbedite a quest’uomo!”».

Che c’è di vero? Sa molto non dico di bufala ma di artefatto sì, di cosa parecchio proprio ricamata. E falsificata, come ormai è nel costume di questa gente. Allora domando un parere a un prete “interno” al mondo curiale, uno che sa il fatto suo e come ruota il carrozzone vaticano. Con i dovuti “omissis” vi riporto il succo:

«Ma quello, Volpi, è andato dal papa e en passant gli ha detto “eh stiamo lavorando santità, è duro, è faticoso, ci sono anche resistenze”… e quello, il papa, che doveva dire? Quelle cose generiche che t’ho detto».

E su mia sollecitazione aggiunge, diventando più preciso: «Dunque, bisogna contestualizzare le parole: può essere che le abbia dette, ma questo non significa che pensasse a tutti i risvolti che ne conseguono. Ad ogni modo brutto articolo del Sismografo, sia sul fatto che più di metà dell’ordine era contrario sia sul fatto dei beni.  Io non sono infallibile, ma non sono nemmeno scemo… ho conosciuto molti frati sia a Roma che nelle Marche. Sinceramente non mi pare che fossero così ostili al latino, anzi possibile che io abbia incontrato solo frati della metà pro latino?! Ma veramente non si capisce la colpa vera».

Ancora lo sollecito: «Sono mesi che gli stanno addosso a ‘sti poveracci promettendo rivelazioni come minimo a luci rosse… e dopo mesi il massimo che hanno tirato fuori è il “sono criptolefebvriani”…  senza contare che questi ultimi erano pure in trattative con Roma. Erano. Tante cose “erano”».

Mi dice allora: «Cerco di essere prudente per non emettere giudizi temerari. Che Volpi sia *** non c’è nemmeno da metterlo in discussione. Le lettere che avrebbe scritto e che sono circolate sono una vergogna, scritte da una persona che evidentemente ha problemi di autostima e denotano una personalità complessa e problematica. Non mi stupirebbe che le rivelazioni *** venissero fatte su di lui! Sul papa, purtroppo, bisogna essere cauti, è molto ***(…) a avendo il sangue che ribolle, spesso fa passi falsi che poi cerca di giustificare alla bene e meglio perché non è in grado di dire: ho sbagliato. E’ sottile la cosa: dice che sbaglia, che è peccatore ma non dirà mai a qualcuno “scusa”; mai dirà: su questo ho sbagliato… a meno che non gli vada a vantaggio (per esempio***). Perciò io penso di sapere che le cose sono andate così:

Il volpino è andato dal papa e ha detto:  “Mi trattano male, le cose van male, è difficile. Però ci provo, vedrà santità, ce la faremo, preghi per me”. Al che il papa gli ha detto quelle frasi, che altro doveva dire? Conoscendo i due [il papa e Volpi] direi che è andata così».ù

Questo il “curiale”.

ADESSO VOLPI SI ALLARGA PURE AI VESCOVI ?

Mons. Marrucci, vescovo di Tarquinia

Mons. Marrucci, vescovo di Tarquinia

Mi scrive reiteratamente una lettrice,  Anna Garenna, che mi comunica quanto segue:  «Domenica 15 dicembre è stata abolita la Messa delle 7,30 presso il Convento dei FFI di Tarquinia (fino all’11 luglio era la Messa in latino, poi  e fino alla domenica scorsa in italiano). Il Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, da me interpellato via TW, mi ha risposto che è stato un ordine di P. Fidenzio Volpi. Il quale, ho saputo, è stato uno dei tanti “contro” Padre Pio. Ergo, abbiamo dedotto io e mio marito, siamo di fronte allo stesso trattamento e stessa guerra per debellarli a suo tempi riservata al Santo, ad opera di altri francescani. Ed il Vescovo Marrucci, è come il Vescovo di Manfredonia dell’epoca di Padre Pio».

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